Autore Topic: adozione internazionale  (Letto 16941 volte)

fabiola2013

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adozione internazionale
; il: 22 Giugno, 2013, 23:38:57 ;
Ci viene insegnato che i bambini sono il nostro futuro...ci sono carte e convenzioni internazionali poste a tutela e alla salvaguardia dei diritti dei bambini...poi, però, ci si accorge che la realtà non è quella scritta nelle convenzioni internazionali, e che alcuni posti non dovrebbero nemmeno esistere.
Per chi ha avuto l'opportunità di recarsi all'estero e di fare visita agli istituti che ospitano bambini rimasti orfani, si è reso conto che la tutela del fanciullo è soltanto una bella parola sancita negli accordi internazionali. Spesso tali istituti somigliano molto di più a carceri di massima sicurezza che non a strutture poste a tutela dell'infanzia!
Strutture decadenti con lunghi corridoi, piccole camerate, bagni fatiscenti e finestre barrate. Bambini affidati alle cure di presunti "educatori", ma che in realtà non sono nemmeno lontanamente riconducibili a tale concetto. Alcuni bambini si chiudono dietro la loro condizione di disagio e di sofferenza, altri ti riversano addosso tutta la loro rabbia, altri ancora non sono nemmeno consapevoli della loro situazione di disagio.
In Romania sono circa 40.000 i bambini rinchiusi in simili strutture, bambini ai quali viene negato il diritto all'infanzia! E, in simile contesto, il governo rumeno dal 2004 ha deciso di bloccare le adozioni internazionali. L'unica deroga a tale blocco è accordato alle coppie rumene o miste residenti in Italia o all'estero.
Ad eccezione della Romania, invece, la possibilità di adottare un bambino orfano è consentita, ma non per questo si rivela meno tortuosa e faticosa. Bisogna infatti essere molto determinati e caparbi. Il primo step da compiere è quello di rivolgersi al tribunale dei minorenni del luogo di residenza ed ottenere il decreto di idoneità. Entro 1 anno dall'emissione di tale decreto  ci si dovrà rivolgere ad un Ente autorizzato di propria scelta, il quale accompagnerà la coppia nei rapporti col minore, soprattutto all'interno del territorio straniero nel quale vive il bambino. Si perchè la coppia che intende adottare un minore straniero dovrà recarsi e soggiornare all'interno del paese d'origine del bambino per diversi mesi, ed essere monitorata dalle autorità locali, oltre che dall'ente italiano prescelto. Insomma, un percorso di vita che, probabilmente, andrebbe rivisitato e snellito dal governo italiano, posto che, per ovvi motivi, potrà essere seguito soltanto dalle coppie più abbienti e benestanti a scapito, invece, delle coppie economicamente piu modeste, ma non per questo meno cariche di amore.   

 

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