Salve Elena,
mi vengono alcune riflessioni, a partire da ciò che Lei scrive.
Come far capire a mia figlia che lo faccio per il suo bene?
Vorrei capire meglio la Sua richiesta.
Partiamo dal presupposto che Lei ha ragione e Sua figlia torto?
Sta chiedendo come fare a convincere Sua figlia di ciò?
Se è così, credo che stia partendo con il piede sbagliato.
Si può avere ragione entrambi, perché ognuno ragiona dalla propria prospettiva.
Le accuse di Sua figlia a cosa si riferiscono di preciso? Quanto vorrebbe uscire?
Io mi sono incavolata ancora di più quando ho saputo di questo ragazzo.
E come mai?
Le sembra strano che Sua figlia possa provare interesse per un suo coetaneo?
I bambini e le bambine, solitamente, giocano e si relazionano con i pari dello stesso sesso, poi con l'inizio dell'adolescenza cominciano a relazionarsi e a provare interesse anche per quelli del sesso opposto.
Le fa rabbia il fatto che Sua figlia possa avere una cotta?
Mio marito è più indulgente, secondo lui Sara è ormai grande e può uscire quando le pare.Ma io non sono disposta a cedere, non voglio che mia figlia diventi come una di quelle poco di buono che vedo per la strada.
Le decisioni sui figli vanno prese da entrambi i genitori, di comune accordo. Mi sembra invece che il Suo punto di vista sia "imposto", senza possibilità di mediazione.
Questo, credo, non fa bene né alla famiglia, né alla coppia, né ai figli.
E si rischia di passare per la persona con la quale non si può avere un confronto perché "o si pensa come lei o nulla".
Infine, mi viene da chiederLe:
perché pensa che Sua figlia possa diventare una poco di buono?
E, soprattutto, cos'è che fa di una ragazza una "poco di buono"?
Saluti