Autore Topic: Il più grave caso di cybercondria?  (Letto 12478 volte)

gip123

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Il più grave caso di cybercondria?
; il: 13 Agosto, 2014, 23:54:57 ;
Salve sono un ragazzo emofiliaco (difetto di coagulazione  del sangue) di 27 anni. Da 5-6 anni avevo un dolore ai glutei quando stavo seduto e ai fianchi quando mi sdraiavo di lato. Mi faccio fare un sacco di visite ed esami ma nessun medico trova niente. A dicembre 2013 leggo non so dove su internet che i sintomi possono ricondurre ad una patologia che per essere trovata necessità di una ecografia alle anche.
Mi faccio fare la richiesta dal medico di famiglia (credo che per lo meno il mio dal 2014 non ne fa più di richieste ortopediche! )
Mi faccio l'ecografia e per disgrazia mia il medico dopo che indico dove ho il dolore mi dice senza neanche toccarmi che secondo lui avevo l'impingement femoro acetabolare ( su internet non l'avevo mai trovato ed ero contentissimo finalmente qualcuno aveva trovato cos'avevo!) e mi manda dallo specialista.
Controllo su internet e leggo che lo ha chi fa sport ( mai fatto ma dico magari è un caso!).
E che per farlo passare serve un operazione e anche se so che gli emofiliaci è meglio che non si operino  mi convinco non so ancora perché che mi devo operare per forza!!!
Vado dallo specialista e lui vede che in sintomi non sono gravi ma vendendomi molto preoccupato mi propone una risonanza magnetica con contrasto alle anche ( un ago nell'anca!!!) e mi chiede se secondo me ci sono problemi se la faccio con la mia emofilia, io non lo so ma dico subito non penso!!! Nella mia testa volevo farmi operare quindi servivano tutti gli esami!
Mi faccio questo dolorosissimo esame ( io ho paura di tutto pure di tuffarmi, di guidare il motorino delle montagne russe ma trovo un coraggio mai avuto in vita mia! )
I giorni passano e inizia a farmi un po' male l'anca, mai successo prima!) vado alla seconda visita e chiedo dell'operazione e mi fa che vista l'emofilia e visto che non è grave preferisce non operarmi....
I mesi passano e il dolore aumenta sempre di più fino a costringermi quasi sempre a letto con forti dolori e non riuscendo quasi più a camminare.
Probabilmente ora non c'è niente da fare non capisco come mi sia rovinato la vita.
Era ipocondria ?(ma non ho mai sofferto di ansia almeno credo) o qualcosa di più? Come è possibile che una persona voglia farsi operare per forza non pensando ai rischi? Vi sembra una situazione reale? A me no! Quando mi sveglio la mattina spero sempre di essere quello di prima....
Non sapevo che cercare sintomi e patologie su internet fosse un problema sono andato da almeno 3 pscicologi diversi ma pensavo solo di avere problemi di timidezza e di sentirmi inferiore agli altri.


Dott. Gabriele Calderone

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Re:Il più grave caso di cybercondria?
; Risposta #1 il: 25 Agosto, 2014, 14:42:54 ;
Salve Gip123, ho letto il suo messaggio e, considerando le varie problematiche che ha esposto, il mio consiglio è di intraprendere una psicoterapia, valutando preventivamente il terapeuta più adatto a lei (curricula, età, ecc). Immagino che, se ha consultato 3 diversi psicologi, queste esperienze non debbano essere state soddisfacenti, ma le consiglio di non desistere.
Per qualsiasi chierimento sono a disposizione,
un caro saluto

gip123

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Re:Il più grave caso di cybercondria?
; Risposta #2 il: 29 Agosto, 2014, 06:07:19 ;
Si ma purtroppo ora non posso quasi più camminare per forti dolori causati da una cosa che ho voluto farmi io, a  che dovevo provare un altro psicoterapeuta ci potevo arrivare anch'io.....ma forse visto che dovrò passare la vita chiuso in casa non mi servirebbe di più uno psichiatra?
Chiedevo solo se soffrivo di ipocondria e che se uno può ridursi così per essa..

Dott.ssa Sonia Bertinat

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Re:Il più grave caso di cybercondria?
; Risposta #3 il: 09 Ottobre, 2014, 01:56:19 ;
La nostra mente è uno strumento potente ed è in grado di indurre patologie anche gravi, non solo la paura di averle.
Il dolore cronico in assenza di danni fisici è un caso in cui la mente fa danni.
Tuttavia non vuol dire che se insorge una malattia psicosomatica, solo perché indotta dalla mente, questa non possa danneggiare il corpo. Pensi a buona parte dei disturbi gastrointestinali (ulcere e coliti).
Per la difficoltà a muoversi ci sono molti colleghi che fanno sedute domiciliari in casi di immobilità.
Per lo psichiatra. Lo psichiatra non è più dello psicologo psicoterapeuta. È diverso. È un medico specializzato in psichiatria che può essere psicoterapeuta anche. La più grande differenza è che lo psichiatra dà farmaci. Ma un solo aiuto farmacologico senza elaborazione psicologica non sempre funziona. Le consiglio quindi di cercare uno psicoterapeuta (scelga lei se psicologo o psichiatra) per affrontare la situazione in modo più globale. Qualora scelga uno psicologo psicoterapeuta non dubiti che se ne ravvisa la necessità sarà il primo a consigliare un medico per un supporto farmacologico da accostare alla psicoterapia.

Un caro saluto
Sonia Bertinat
  • "Quando una porta si chiude, altre si aprono, ma spesso passiamo troppo tempo ad osservare con rimpianto la porta chiusa tanto da non vedere quelle che si stanno aprendo per noi."  Alexander Graham Bell
Psicoterapeuta ad orientamento psicodinamico specializzata nella conduzione di terapie di gruppo con l'uso dello psicodramma analitico individuativo

 

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