Ho 29 anni e da qualche mese ho riavuto problemi dopo un attacco di panico a lavoro, tachicardia, sudorazione, voglia di andar via, ma ho resistito.
Racconto brevemente il mio percorso.
A circa 20 anni sono andato da uno psichiatra che mi ha fatto fare una cura farmacologica, ho provato poi a togliere i farmaci un paio di volte, ma alla dismissione sempre gli stessi problemi. A 26 anni, nel 2010 dopo la laurea e vari lavori fatti in concomitanza, ho deciso di affidarmi ad uno psicoterapeuta indicatori da un membro della Lidap del mio paese, dove in quegli anni era presente. Il mio psicoterapeuta mi indica una psichiatra per fare anche una cura farmacologia.
Inizio la psicoterapia e la cura, dopo 8 mesi finisco la TCC, il mio terapeuta era soddisfatto, e continuo la cura farmacologica fino a maggio 2012, dove tolgo anche le poche gocce che avevo cominciato a scalare da mesi.
A febbraio 2013 il malessere, vado avanti da solo fino ad aprile, poi mi riaffido alla mia psichiatra che mi consiglia di prendere 10 gocce di xanax al mattino per lavorare, prospettandomi l'ipotesi di rifare una cura con un altro farmaco rispetto al passato.
Io ho fatto presente che non vorrei fare la cura, ma superare questo periodo con le armi che ho avuto tramite la psicoterapia fatta in passato (ho pure fatto 4 sedute di psicoterapia ad aprile, ma ho deciso di smettere perché non mi piaceva la nuova impostazione); ho 29 anni, so benissimo che ciclicamente avrò qualche problema, ma non posso mica fare una cura ogni volta che si ripresentano problemi, o sbaglio?
Vorrei superare questo periodo senza fare cure, sarebbe il modo migliore per mettersi da parte, o quantomeno mitigare il tutto, sapendo di poter contare sulle mie risorse, ho davvero faticato per arrivare al traguardo raggiunto un anno fa, sapete bene di cosa parlo!
Scusate lo sfogo!