Tutto è iniziato un po' di anni fa, avevo circa 35 anni, due bimbi piccoli. Attacco di panico improvviso, senso di svenimento, sudori freddi, terrore, dolore forte al petto. Telefono alla guardia medica, mi chiede se in casa ho del valium e di prenderne 10 gocce (lo aveva una vicina di casa). Se non mi fosse passato entro 15 minuti, mi consigliava di andare al pronto soccorso. Prese le gocce mi sono addormentata... ma da lì ho iniziato ad avere sempre paura, più volte sono andata al pronto soccorso. Poi la mia dottoressa mi ha prescritto il prozac e, assieme alla psicoterapia, sono stata bene per qualche anno. Adesso da circa due anni gli attacchi di panico sono tornati, riesco a gestirli con delle tecniche di rilassamento o con l'ansiolitico. Purtroppo, però, si è aggiunta da subito una forte ipocondria legata a qualsiasi piccolo disturbo io senta (o credo di sentire). Tumori, leucemie... se poi uno dei miei figli non sta bene, anche per una banale influenza, le mie paure si riversano su di lui ed inizio a pensare che abbia una brutta malattia. E questo innesca nuovamente panico. Anche quando non sono nella fase acuta, vivo come se fossi in costante attesa di ricevere una notizia terribile, tengo il telefono sempre vicino che magari i miei figli stanno male e mi chiameranno da scuola...
Ho provato a riprendere gli psicofarmaci ma, a distanza di mesi, non mi hanno aiutata... Sono disperata, non ce la faccio più a vivere così, e riempio di ansia anche la vita dei miei figli. Pensavo di essere riuscita a gestire la mia ipocondria elaborando il fatto che se avessi contratto una malattia in qualche modo mi sarei curata ed avrei imparato a conviverci. Dopo questo passo, la mia paura si è ribaltata sui miei figli, e questo mi sta distruggendo... Purtroppo non ho più la possibilità economica per fare della psicoterapia, ma so che se continuerò così finirò in una clinica psichiatrica. A volte vorrei davvero impazzire del tutto, per perdere completamente il contatto con la realtà e non capire più niente...