Grazie Dottoressa della Sua gentile e concreta risposta. Non è facile uscirne, perchè in otto anni la complicità era molta e nella ns. relazione le ns. anime sono arrivate ad accarezzarsi, forse proprio per le reciproche sofferenze..Ma dopo un evento traumatico si è accentuato in lui questa patologia, devastante per entrambi. Il gioco del gatto e del topo porta all'esaurimento delle energie e alla fine sono crollata. Mi chiamava la crocerossina, sempre pronta a consolarlo, come si fa a non aiutare chi si ama? Adesso dopo questi mesi di silenzio da parte mia, quando speravo lui si fosse ripreso, sta sclerando davanti ai ns. amici indicando me come causa della sua malattia, lui che ha sempre ammesso di scaricare la sua rabbia su chi ama di più. Con rabbia si giustifica con gli amici dicendo che non mi ha amata, mi voleva solo bene e oggi sta male perchè ha trascinato un rapporto senza amore. Forse mi sbaglio ma lo percepisco come il suo grido di allarme. Altrimenti perchè tanta rabbia? Perchè non sono più lì a farmi massacrare, a rincuorarlo. E' la vendetta al mio disinteresse? Non intendo ribattere alle sue provocazioni ed il silenzio è il rispetto che oggi riesco a dare a me stessa. Amo lui, ma amo di più me stessa, oggi. Sono stata sempre io a cercarlo con i miei "io lo so che tu stai male ed io voglio esserci comunque perchè capisco.." ed adesso l'ho disorientato, ma non volevo dirgli "calpestami pure tanto ci sono sempre per te.." Il mio allontanamento spero sia uno sprono a non mollare la terapia. Spero che lui ed ogni persona che soffre per questi disturbi d'umore, che ho avuto modo di vedere a quanta sofferenza portano, possa trovare la strada della guarigione. Secondo lei con una buona psicoterapia, sostenuta dal sostegno di farmaci appropriati, si può guarire?
Un saluto..