Buongiorno vorrei raccontarvi la mia storia perchè ho bisogno d'aiuto.
Ho conusciuto il mio compagno nel 2000 finchè eravamo fidanzati è andato tutto bene, un tipo un pò sopra le righe ma comunque stavamo bene insieme. Nel 2004 siamo andati a convivere e nel 2007 abbiamo cercato di avere un figlio e siamo stati fortunati perchè nel 2008 è nata una bambina fantastica.
Purtroppo nel periodo della gravidanza Giuseppe ha avuto una forte depressione a causa di problemi lavorativi, ha inziato ad andare da una psichiatra che gli ha prescritto degli antidepressivi. Con il passare del tempo è saltato fuori che la depressione era duvuta anche dal fatto che io ero incinta e comunque lui dalla dottoressa c'è andato in maniera sporadica. Con l'avvicinarsi del parto ha cominciato a stare meglio (troppo) e dopo che è nata la bambina è diventato agitato nervoso, la bambina era un problema, non stava mai a casa e addirittura oltre alla sua attivita lavorativa annuale ha deciso di prendersene una stagionale estiva nonostante tutta la famiglia ed io avvessimo provato a fargli cabiare idea.
Ha cominciato i preparativi per questa attività e noi siamo rimaste in secondo piano. La staglione è andata male ed è tornata la depressione....
Siamo andati avanti così per altri due anni altenando fasi di depressione ad altri di agitazione e nervosismo dove si è fatto seguire sporadicamente dalla dottoressa che gli ha sempre fatto prendere gli antidepressivi. Poi con la crisi economica sono arrivati due anni di forte depressione è stato molto male. A gennaio di ques'anno ha ricominciato a riprendersi anche al lavoro le cose andavano meglio e stava proprio bene.... poi ha cominciato a essere sempre più nervoso agitato voleva fare troppe cose spendere soldi che non aveva...incontrollabile... mi sono accorta che mi stava dicendo un sacco di bugie già da molto tempo. Ho cominciato ha metterlo alle strette ed è esploso, la sera non tornava più a casa o se tornava a cara era ubriaco, agressivo, pieno di ira. Incominciava ad urlare ad infamarmi, offendermi, mi diceva che era tutta colpa mia, mi ha minacciato di portarmi via la bambina, mi ricattava, un inferno e soprattutto la maggiorparte delle volte davanti alla bambina, perchè secondo lui lei doveva capire.
La situazione ha continuato a peggiorare finchè devo dire fortunatamente una sera se nè andato di casa. Ha vagato per dei giorni in condizioni pessime chiedendo del denaro agli amici. Veniva in casa quando non c'era nessuno e così ho cambiato la serratura e ho fatto una segnalazione al csm.
Per fortuna ha incominciato ad andare dalla dottoressa che gli ha diagnosticato la bipoalrità e gli ha prescitto il litio. Ora dopo quasi due mesi è un pò più tanquillo sta sempre fuori casa e ci vediamo per andarre a prendere la bambina all'asilo assieme quasi tutti i giorni, ma a liu questo non va bene. Mi rinfaccia di non essere stata abbastanza al suo fianco cerca di manipolarmi e continua a ad infamarmi, offendermi, a minacciarmi di portarmi via la bambina, a ricattarmi.
Nel frattempo sono andata da una psicologa per aiutare la bambina in questo momento e lei mi cosigliato di mantenere un comportamento fermo rigido nei confronti di lui perche se mollo proprio ora che ha cominciato a curarsi lui penserà di aver fatto già abbastanza, ad aver aggirato il problema e per lui sarà tutto a posto.
Sinceramente ho una gran paura per la bambina lui la vorrebbe vedere da solo oppure che andassimo al mare da lui ma io non mi fido e anche la psicologa lo sconsiglia. Continua a dire che se continuo così andrà dall'avvocato e mi toglierà la bambina perchè anche se gli fanno una perizia psichiatrica lui è in grado di fregare i dottori.....
Dimenticavo nonostante la dottoressa continui ad aumentargli il litio è ancora troppo basso....non si sa se ste pastine le prende bene....
vi prego datemi un consiglio su come mi devo comportare e come posso proteggere la mia bambina
grazie.
N.B.: Purtroppo in questo periodo la sua famiglia, madre e sorella non hanno fatto nulla anzi si sono chiuse in loro stesse e non stanno facendo nulla per lui, neanche chiamarlo per chiedergli come sta.