Ho disturbi alimentari e ne sono pienamente consapevole; ho fatto il test del sito solo per un ulteriore conferma. Non penso di essere un soggetto gravemente problematico poiché per quanto sia ossessionata dal cibo e dalle sue conseguenze, non ho mai agito in maniera brutale, arrivando a gesti che potevano essere i primi di una lunga seria. Più volte però ho guardato il gabinetto di casa mia, pensato alla sensazione liberatoria di poter vomitare tutto senza sentirmi minimamente in colpa, anzi, ma senza fare nulla. Non penso di essere totalmente malata perché ne ho parlato qualche volta con un paio di amiche, confessando di voler agire ma dichiarando di capire quanto potesse essere sbagliato. So che chi è dentro il tunnel, non ne parla con nessuno, e questo per ora mi conforta. Ho un'amica d'infanzia anoressica; so di non diventare anoressica, sono una persona più soggetta alla bulimia: attacchi di fame, quantità inadeguate e bisogno di sentirsi in colpa e mangiare per farsi male. Troppo comodista come pensiero, mangi, ti godi tutto e vomiti. Nessun sacrificio, almeno teoricamente. Ma spero di non iniziare. Faccio dieta, almeno ci provo, da anni. Da piccola mangiavo troppo ma non me n'è mai importato nulla, con i primi sentimenti, il primo confronto con realtà che sembrano perfette e il continuo concentrarsi sullo specchio, ho iniziato a capire. Capire di dover fare qualcosa. Purtroppo però ogni traguardo è quasi inutile. Dopo i primi risultati ricomincio a mangiare in modo ossessivo, bruciando settimane, mesi o giorni di duro sacrificio. Non sono grassa, ma nemmeno magra. Sono in leggero sovrappeso. Ruoto dai 60 ai 64 chili, e sono alta 1.61. Per sentirmi bene dovrei pesare tra i 50 e i 55, il peso forma per la mia età: tra un mese compio 17 anni. Sono un tipo molto spigliato, una personalità forte che fa del suo più grande complesso enorme ironia... Quante volte ho scherzato e giocato sul fatto che mi sentissi ' obesa '. È come se potendo giudicarmi da sola, facesse meno male, ma meno male non fa. Mi trattengo dal vomitare, dal prendere medicine o qualsiasi altro tipo di aiuto poiché voglio una soddisfazione più grande. Vorrei che gli altri dicessero ' guarda quanto sta bene ora che è dimagrita! Ci sarà voluta una grande fatica, la ammiro. ', di certo non un ' poveretta, è dimagrita perché è malata... È così debole. '. Io non sono debole, dottoressa. Ho le mie insicurezze, le mie paure che con l'andare del tempo mi hanno reso forte, anche se non nascondo che se qualcuno mi comprendesse veramente crollerei con un soffio. Il mio primo, nonché ex fidanzato ( per scelta mia, fortunatamente ) non ha fatto altro che peggiorare le cose. Mi levava il mangiare dalle mani, faceva commenti spiacevoli sul mio fisico e sul mio modo di essere ' non troppo femminile '; Mi fece vedere il mio corpo in maniera orribile. Fu una fase di passaggio, perché successivamente a quei tre mesi di inferno, iniziai a scandire per bene la mia personalità. Sa', dottoressa, ora ho i capelli rosso fuoco e tanta, ma tantissima voglia di essere me stessa. Però c'è qualcosa che mi blocca, mi blocca davvero tanto. Mi trovo bene col mio carattere e non con il mio corpo; adeguo i vestiti al mio peso quando mi piacerebbe fare tutto il contrario.
Non voglio più mangiare di nascosto, soffrire per i crampi allo stomaco o guardarmi allo specchio con disgusto... Non voglio andare dal medico perché voglio farcela da sola, con un piccolo aiuto. Vorrei sostegno, consiglio... Ho appena finito di mangiare minimo 350/400 calorie di biscotti, con tutto il mal di pancia. Vorrei finirla di vivere per mangiare e iniziare a mangiare per vivere.
Sono risultata 34-35 punti; un bacio Maria Chiara.
La ringrazio anticipatamente e attendo ansiosamente una risposta.