La terapia familiare (psicoterapia familiare) si rivolge alle famiglie in cui sussistono problematiche legate alle relazioni interpersonali tra i vari componenti. Sono sempre più frequenti casi di famiglie in cui avvengono eventi spiacevoli o rovinosi, e spesso perchè al loro interno le relazioni risultano particolarmente difficili.
Quando non si sa più ristabilire un equilibrio e non si è più in grado di controllare la comunicazione nei rapporti tra i vari elementi, ecco che allora possono scattare dei meccanismi di rifiuto e di chiusura.
Sovente questi meccanismi risultano essere, per chi ne fa parte, praticamente irreversibili e incontrollabili, e la situazione sfugge di mano, senza sapere come porvi rimedio.
L’intervento di uno psicoterapeuta in questi casi può essere molto importante nel tracciare il percorso necessario, affinchè si possa ristabilire la gestione ed il controllo delle relazioni. Attraverso l’ascolto e la rielaborazione del vissuto, egli potrà intervenire sul disagio che può derivare anche da uno solo dei componenti del nucleo.
La psicoterapia sistemico-relazionale (familiare) è particolarmente adatta al trattamento dei casi in discussione, e mira a ristabilire l’equilibrio perso, in un arco di tempo ristretto.
Il processo della terapia familiare è incentrato su persone e relazioni, e gli interventi vengono gestiti dal terapeuta. Quest’ultimo, dunque, deve interessarsi quanto basta per entrare in empatia con la famiglia e coinvolgerla, in quanto prima di tutto la psicoterapia è un incontro umano; spesso però alcuni elementi della famiglia prevaricano su altri, mentre dev’essere chiaro da subito la centralità dello psicoterapeuta e il rispetto delle regole all’interno del setting.
Durante le sedute, ogni componente vuole la convalida dei propri punti di vista personali, anche se non è questo ciò di cui hanno bisogno; in realtà occorre loro un’esperienza che li liberi dalle prospettive bloccate che essi stessi hanno sviluppato, e, conseguentemente l’opportunità di vedere la propria famiglia sotto una luce nuova, lasciando perdere le dicotomie buono/cattivo verso le quali sono regrediti.
In definitiva a fine percorso, ognuno di essi potrà avere la forza necessaria per alimentare un benessere psico-fisico ed una crescita personale, al fine di adattarsi meglio all’interno della propria famiglia.
Mi sento tranquilla nell’invogliare ogni singolo componente alla riscoperta di se stesso, perchè credo nella possibilità di rivalutare in ognuno le proprie potenzialità.
Si può riscoprire la capacità di progredire e di allargare i propri orizzonti, solamente trovando il coraggio di provare!
Il mio compito è anche quello di lottare per smobilitare quel coraggio, dimostrare che conflitti e differenze di opinioni non sono necessariamente disastrosi, ma una risorsa …e l’unico modo per liberarci dagli involucri che ci rivestono consiste nel darsi da fare per eliminarli.
Buonasera mio fratello risiede presso una struttura ed è ricoverato per psicosi.. E un anno che è ricoverato…. Ma in questo anno ha fatto terapie familiari… Volevo sapere se io posso rifiutare perché non me la sento oppure è obbligatoriao essendo che viveva con me e i miei genitori dove attualmente sono ancora con loro grazie a chi mi risponde.